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h 2:30

Travel time

6.00 Km

Path Length

260 mt

Difference in altitude

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Un bellissimo anello panoramico è quello che vi stiamo proponendo in questa pagina. Sulle alture di Alassio vi è questa piccola frazione conosciuta in epoca attuale per essere una rinomata meta per cerimonie nuziali presso l'Osteria della Torre Antica e noi per raggiungerla abbiamo deciso di partire dal Santuario intitolato alla Madonna della Guardia.
Presso il luogo di culto troveremo un posteggio comodo per lasciare l'auto, e da qui inizieremo ad esplorare!
Nel luogo ove ora sorge il Santuario esisteva sin dal medioevo una fortificazione appartenente al Comune di Albenga, il castrum Tiraculi. Una volta passato alla proprietà dei Benedettini nel XII/XIII secolo, al suo interno fu costruita la piccola chiesa dedicata alla Stella del Mare, protettrice dei marinai.
Il castrum fu demolito nel 1427, ma solo nel ‘600 sui suoi ruderi fu edificato il nuovo Santuario che si colloca in una posizione panoramica di straordinaria bellezza, sulla vetta più alta del crinale del Monte Tirasso (586 mt). Perfetto per la meditazione, nei secoli ha attirato talmente tanti pellegrini da rendere necessario un ampliamento per accogliere tutti i fedeli. Sul retro della chiesa si snoda la piccola via crucis che ci porterà subito in discesa su un piccolo sentiero tra il bosco basso. La parte finale di questo piccolo percorso è un susseguirsi di pietroni sconnessi, fate attenzione.
Seguendo la simbologia del CAI bianca e rossa usciamo dallo sterrato e per un breve tratto percorriamo asfalto; una freccia gialla disegnata a terra ci indica la via. Entriamo di fatto su di una piccola selletta passando accanto ad un mega pannello bianco di cui ne ignoriamo la funzione. Il percorso, molto ben tracciato, è davvero panoramico e assolato; ci sentiamo di sconsigliarvene la percorrenza in giornate calde e afose, poche sono le zone d'ombra. Di tanto in tanto il sentiero fa dedurre fosse un'antica mulattiera, forse proprio la via di comunicazione principale tra la costa e il Santuario Mariano. Le indicazioni ora proseguono verso il Monte Pisciavino (572m) il cui toponimo ha probabilmente una origine scherzosa legata alla coltura della vite, in particolare il suo nome verrebbe dal colore che assumono i rigagnoli che si formano tra i vitigni durante le piogge. L'altura è anche meta ideale per il lancio con il parapendio, lo capirete da soli in loco quando vedrete un avvallo dolce orientato verso il mare.
All'altezza della grande antenna piena di ripetitori pieghiamo a destra dove, tra alti arbusti di glicine, si comincia la discesa incastonata tra l'azzurro del cielo ed il cristallino del mare.
560 metri precisi di discesa e incontreremo una palina verticale indicante la frazione di Vegliasco e sarà proprio oggetto di deviazione. Raggiungere la borgata non ci richiede sforzi particolari e, mediante un paio di nuovi ingressi nel bosco di macchia, tramite una scalinata cementizia, raggiungiamo prima l'asfalto e poi la torre di Vegliasco.
Simbolo importante per la storia di Alassio, la torre è ancora rivestita dello spesso intonaco bianco originale di quanto era stata costruita. La sua forma tipica delle fortificazioni cinquecentesche facente parte del sistema di avvistamento e difesa fatto erigere dalla Repubblica di Genova. è nota anche come “Torre di Adelasia”, facendo riferimento ad un bassorilievo di pietra raffigurante la figlia dell’imperatore Ottone I. La bella Adelasio aveva sposato Aleramo, figlio del Duca di Sassonia. La leggenda racconta che le nozze tra i due non avevano incontrato il favore dell’Imperatore e la coppia, per sottrarsi alle ritorsioni, fuggì dalla Germania trovando rifugio proprio su queste dando origine al nome dell'attuale Alassio. Il ritorno avviene transitando davanti alla villa “La Palazzina” e sotto il castello di Vegliasco, fatto costruire intorno al 1920 dal barone Celesia, senatore del Regno. In circa 45 minuti faremo ritorno alla macchina.

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A beautiful panoramic loop is what we are proposing to you on this page. On the heights of Alassio there is this small hamlet known in the present day for being a popular destination for wedding ceremonies at the Osteria della Torre Antica, and to reach it we have decided to start from the shrine dedicated to the Madonna della Guardia.
At the place of worship we will find a convenient parking area to leave the car, and from here we begin to explore!
In the place where the Sanctuary now stands, there was a fortification belonging to the municipality of Albenga, the castrum Tiraculi, since the Middle Ages. Once it passed into the hands of the Benedictines in the 12th/13th century, a small church dedicated to the Stella del Mare (Star of the Sea), the patron saint of sailors, was built inside.
The castrum was demolished in 1427, but it was not until the 17th century that the new Sanctuary was built on its ruins. It is located in an extraordinarily beautiful panoramic position, on the highest peak of the ridge of Mount Tirasso (586 m). Perfect for meditation, over the centuries it has attracted so many pilgrims that an extension was necessary to accommodate all the faithful. At the back of the church, the little Way of the Cross winds its way down a small path through the low forest. The final part of this small path is a succession of uneven stones, so be careful.
Following the red and white CAI symbolism, we leave the dirt track and for a short distance walk along asphalt; a yellow arrow drawn on the ground shows us the way. We actually enter a small saddle passing by a mega white panel whose function we ignore. The path, which is very well marked out, is really scenic and sunny; we would advise against walking it on hot, sultry days, as there are few shady areas. From time to time, the path suggests it was an ancient mule track, perhaps the main communication route between the coast and the Marian Sanctuary. The signs now continue towards Monte Pisciavino (572 m), whose name probably has a joking origin linked to the cultivation of vines, in particular its name would come from the colour that the rivulets that form between the vines during rainfall take on. The high ground is also an ideal place for paragliding; you will realise this for yourself on site when you see a gentle avalanche pointing towards the sea.
At the height of the large antenna full of repeaters we turn right where, amidst tall wisteria bushes, we begin the descent nestled between the blue of the sky and the crystal clear sea.
A precise 560 metre descent and we come to a vertical post indicating the hamlet of Vegliasco, and it is the object of a diversion. Reaching the hamlet requires no particular effort and, via a couple of new entrances into the scrub forest, via a concrete stairway, we first reach the asphalt road and then the tower of Vegliasco.
An important symbol for the history of Alassio, the tower is still covered in the thick white plaster of its original construction. Its shape is typical of 16th-century fortifications that were part of the watchtower and defence system built by the Republic of Genoa. It is also known as the "Tower of Adelasia", referring to a stone bas-relief depicting the daughter of Emperor Otto I. The beautiful Adelasio had married Aleramo, son of the Duke of Saxony. Legend has it that the marriage between the two did not meet with the Emperor's favour and the couple, in order to escape reprisals, fled from Germany and found refuge there, giving rise to the name of today's Alassio. The return journey takes us past the villa "La Palazzina" and under the Vegliasco castle, built around 1920 by Baron Celesia, a senator of the Kingdom. In about 45 minutes we return to the car.

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